Cheap riapre la stagione con “sta rottura de cojoni dei fascisti”

di Clara Amodeo

“Quella gente lì è un gruppo di fascisti, non so neanche se è un gruppo della zona, stanno qui per manifestare.. sono contro la venuta di questi poracci, che oltre a essersi fatti la navigata, la sosta, mo’ se stanno a fà pure pure diec’ore de pullman e quanno arrivano qua se devono godè pure sta rottura de cojoni dei fascisti che stanno da quell’altra parte”.

Era il 28 agosto scorso quando, durante la diretta di “In Onda” che riprendeva gli istanti in cui alcuni migranti della nave Diciotti arrivavano a Rocca di Papa, il signor Ivano pronunciava questa frase. Spontanea, liberatoria, antifascista, il signor Ivano mai si sarebbe immaginato che proprio questa sua uscita sarebbe diventata virale nel giro di pochissimo.

Oggi, a quasi un mese da quell’evento, CHEAP ha riaperto la stagione. E l’ha fatto affiggendo in giro per Bologna gli immancabili poster che, in maniera perfettamente icastica, riportano quanto detto dal signor Ivano in quella calda sera del 28 agosto scorso. Ma perché questa scelta? E chi sono gli autori? A spiegarci tutto è proprio il team di CHEAP.

“CHEAP ieri – si legge sulla loro pagina Facebook – è tornata in strada ed ha aperto una nuova stagione di poster nel miglior modo possibile. I poster che abbiamo affisso in via San Giacomo a Bologna sono realizzati da Testi Manifesti: inizialmente lanciato sul web, il poster in questione è diventato virale ed ha spinto l’autore a rendere disponibile il PDF per il download, così che tutt* potessero “appenderlo in cameretta”. CHEAP ha fatto quello che sa far meglio – usare lo spazio pubblico per agire una riappropriazione collettiva, anche solo di immaginario: grazie a Testi Manifesti, abbiamo stampato il poster per un intervento in strada. Perché noi lo sappiamo. E lo sapete pure voi. E a questo punto è giusto che lo sappiano tutt*. STA ROTTURA DE COJONI DEI FASCISTI deve finire. Seguite Testi Manifesti, sempre. http://www.testimanifesti.it Le foto sono del nostro fotografo, Michele Lapini“.

Geniali, no? Beh, sappiate che è solo l’inizio di una lunga (e antifascista) stagione.

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