Bologna, Blu cancella vent’anni di murales in città

di anotherscratchinthewall

Era rimasta in sospeso ma ora, finalmente, è arrivata. La risposta di Blu alla mostra “Street Art Banksy & Co.” è ora sotto gli occhi di tutti: nella notte l’artista ha iniziato a cancellare le sue opere bolognesi, e continuerà a farlo per tutta la giornata di oggi. Mani di pittura grigia che stanno coprendo una dozzina di murate, realizzate in città in oltre vent’anni: tempo durante il quale sono state fatte sottoscrizioni popolari, appelli intellettuali e raccolte di firme per il loro mantenimento.

La notizia è giunta questa mattina, quando Blu ha scritto sul suo blog un post dal titolo “Magnate magnati”: “A Bologna non c’è più Blu – si legge – e non ci sarà più finchè i magnati magneranno. Per ringraziamenti o lamentele sapete a chi rivolgervi”. Forse l’artista si riferisce agli amici e compagni dei centri sociali XM24 e Crash!, che in queste ore gli stanno dando una mano a coprire le opere. Ma anche al gruppo di amici scrittori Wu Ming cui Blu, che non concede interviste, ha deciso di affidare le sue dichiarazioni: sul blog Giap si leggono parole durissime, contro la mostra e il suo curatore Fabio Roversi Monaco. “La mostra Street Art. Banksy & Co. – si legge – è il simbolo di una concezione della città che va combattuta, basata sull’accumulazione privata e sulla trasformazione della vita e della creatività di tutti a vantaggio di pochi”.

Una protesta che non è passata inosservata: mentre i giornali online sono come impazziti, sui social si susseguono foto e video in diretta, come quello della storica Radio Città Fujiko che riprende Blu intento a cancellare il grande pezzo sull’ex XM24.

Ma non c’è da stupirsi. Non è infatti la prima volta che Blu cancella una sua opera per protesta: l’ultimo caso è stato a dicembre 2014, quando l’artista italiano ha coperto di nero due pezzi, “Brothers” e “Chain”, a Berlino. Quella volta l’operazione di “eutanasia artistica” era stata dettata dalla gentrificazione del quartiere, che prevedeva la costruzione di diversi edifici residenziali là dove c’erano le opere di Blu.

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3 commenti

Bologna, gli avvocati ringraziano | Another Scratch In The Wall 28 Marzo 2016 - 09:39

[…] ordine. Nella notte tra 11 e 12 marzo scorsi un nutrito gruppo di amici di Blu lo hanno aiutato a coprire con rullate di grigio le opere che rimanevano ancora in città, salvate dagli strappi del team di Fabio Roversi Monaco. […]

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UN MESE DI GRIGIO SENZA BLU. IL PARERE DI ATOMO – grafiteHB 31 Luglio 2016 - 17:44

[…] Sulla facciata grigia di uno degli edifici abbandonati delle ex officine Casaralta spicca il disegno di un braccio in alto che stringe un tassello tra le dita. Pochi metri più indietro appare “Test”, tanti uomini senza volto in cammino. Sono gli ultimi graffiti di Blu che resistono a Bologna: sono lì dal 2006, e sono gli unici sopravvissuti alla grande cancellazione del 12 marzo. […]

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La fine della kermesse di Cheap: “Le festival est mort, vive le festival” – Another Scratch In The Wall 27 Marzo 2018 - 11:31

[…] Fico!, ho pensato: nuovi artisti? Nuovi lavori? Nuovi progetti di cui parlare? A Bologna hanno inventato il modo per fare tornare i pezzi di Blu dopo la colata grigia del 2016? […]

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